Chirurgo vascolare

STEFANO PIRRELLI

Specializzazione in Chirurgia Vascolare. Perfezionamento in Microchirurgia. Prfessore a contratto e Tutor scuola di Specializzazione Chirurgia Vascolare università di Milano.

Ufficiale   Medico sottotenente di Complemento Responsabile Nucleo Igiene e Profilassidella Base NATO 36° Stormo di Gioia del Colle (BA). Vincitore di numerose borse di studio Fondazione Policlinico San Matteo Pavia. Dal 8/1/1996 al 28/2/2017Dirigente Medico I° livello. Ha ricoperto funzioni di vice-Direttore in vari anni. SC Chirurgia Vascolare IRCCS Fondazione Policlinico S. Matteo di Pavia.

Dal 2003 al 31/12/2015 ha ricoperto il ruolo di Titolare Alta Specializzazione Tecniche mininvasive nel trattamento dei vasi sanguigni e successivamente nominato Responsabile Struttura Semplice Patologia Aorta Toracica Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. Dal 1 marzo 2017 al 3 gennaio 2021 ha ricoperto il ruolo di Direttore Struttura complessa di Chirurgia vascolare Asst Mantova Ospedale Carlo Poma. Nello stesso periodo Direttore Dipartimento Cardiovascolare.

Dal gennaio 2021 ad oggi Direttore struttura complessa Chirurgia vascolare Asst Papa Giovanni XXIII- Ospedali Riuniti Bergamo. Professore a Contratto di “Tecniche endovascolari nella patologia vascolare periferica” e “Terapia Chirurgica infezioni protesiche” “Gli accessi vascolari per l’emodialisi corporea”. Scuole di Specializzazione in Chirurgia Vascolare e Nefrologia Università di Pavia..Partecipa attivamente a vari gruppi di studio: Linee guida Spread per l’ictus cerebrale. Partecipa da anni al gruppo Interdisciplinare per la Sindrome di Marfan su patologie congenite con particolare riferimento alle tecniche endovascolari complesse, in urgenza ed elezione, ed ‘open’ in pazienti affetti da patologie genetiche complesse (S. di Marfan, S. di Loeys-Dietz, S. di Ehlers-Danlos tipo IV), al loro trattamento in acuto ed evolutivo, anche attraverso l’utilizzo di circolazione extracorporea e tecniche avanzate di monitoraggio ed all’impostazione di adeguato iterdiagnostico-terapeutico. Responsabile Scuola di Specializzazione Chirurgia Vascolare Università di Milano sede di Bergamo.  Autore di circa 180 pubblicazioni su riviste italiane e straniere su argomenti di Chirurgia Vascolare ed endovascolare. Full member  della (SICVE) SocietàItaliana di ChirurgiaVascolare ed Endovascolare e del (COLLPRIMVASC) CollegiodeiPrimari di ChirurgiaVascolare.

Il dr. Pirrelli è esperto riconosciuto a livello Nazionale nel trattamento di tutte le patologie aortiche, nella prevenzione dell’Ictus, dell’arteriopatie degli arti inferiori


CHIRURGIA VASCOLARE, COS’E’ E COSA SERVE

La Chirurgia Vascolare è la branca della Chirurgia che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie dei vasi sanguigni di più distretti dell’organismo, in particolare le arterie del collo (i tronchi sovraortici, ovvero le carotidi), del torace e dell’addome (l’aorta ed i vasi viscerali) e degli arti inferiori e superiori.

Le patologie più importanti e gravi che il Chirurgo Vascolare si occupa di prevenire e curare sono:

  • L’insufficienza cerebro-vascolare, meglio conosciuta come Ictus o Stroke (in Inglese), spesso causato da emboli provenienti dalle “placche di colesterolo” a livello delle carotidi, le arterie del collo.
  • Gli aneurismi, ovvero dilatazioni patologiche delle arterie che possono rompersi e causare emorragie potenzialmente mortali. Colpiscono soprattutto l’aorta addominale.
  • L’arteriopatia obliterante cronica periferica, in cui le placche stenosanti determinano progressivamente l’occlusione delle arterie degli arti inferiori, causando un’ischemia può provocare una difficoltà nella deambulazione e, nei casi più gravi l’insorgenza di ulcere, infezioni, dolore costante, con il rischio di perdita dell’arto interessato dalla patologia.

Gli interventi “tradizionali” più frequentemente eseguiti dal Chirurgo Vascolare per riparare o sostituire le arterie malate consistono in:

  • Endoarteriectomie, ovvero la “pulizia” dell’arteria rimuovendo la placca, come avviene, ad esempio, nella chirurgia delle carotidi.
  • Innesti, cioè la sostituzione completa delle arterie malate, con protesi vascolari, come avviene per gli aneurismi.
  • Bypass, utilizzando le vene del Paziente o protesi vascolari in materiale sintetico, per portare il sangue alle arterie degli arti inferiori “saltando” i tratti di arteria ostruiti.

Oggigiorno le arterie chiuse o malate possono essere trattate, in alcuni casi, anche con tecniche endovascolari, meno invasive e che consentono, ad esempio, di operare anche Paziente più anziani. Si utilizzando stent e palloncini per “riaprire” le arterie chiuse o “riparare” quelle dilatate e a rischio di rottura.

Nell’ambito della Chirurgia Vascolare rientra anche la Flebologia, la branca che si occupa dell’Insufficienza Venosa Cronica degli arti inferiori, una patologia molto diffusa e fastidiosa: le teleangectasie e le venule reticolari (“i capillari”), le vene varicose e, nei casi più gravi, le ulcere flebostatiche e le trombosi venose. In questo caso, il trattamento può essere chirurgico, con interventi di rimozione delle vene malate o la loro “ablazione” con tecnologie mini-invasive o ancora con iniezione di sostanze sclerosanti per il trattamento estetico degli inestetismi, generalmente in regime ambulatoriale o di Day Surgery.

ATTIVITA’

  • Che cos’è la visita specialistica? La visita specialistica è una visita medica in cui vengono identificati i fattori di rischio cardiovascolari e viene effettuata una verifica dello stato di salute sulle proprie arterie e vene
  • A cosa serve la visita specialistica? La visita specialistica serve ad inquadrare i fattori di rischio cardiovascolari (diabete, dislipidemia, ipertensione arteriosa, fattori di predisposizione genetica )ed a correggerli consigliando al paziente corretti stili di vita e l’adozione di terapie miranti a ridurre l’impatto dei fattori di rischio sul proprio stato di salute
  • Per quali patologie richiedere la visita specialistica? Per qualsiasi dubbio concernente problemi vascolari in particolare la prevenzione dell’Ictus, della patologia aneurismatica dell’aorta e delle arterie periferiche, l’arteriopatia degli arti, ed infine sulla patologia venosa degli arti.
  • Come si svolge la visita specialistica? Durante la visita viene effettuato un check-up mediante gli studi con eco-doppler che consente la valutazione nei singoli distretti richiesti per valutare se si è affetti da patologie arteriose e venose che potrebbero pregiudicare la propria qualità di vita. E’ fondamentale, come per altre patologie (patologia oncologica) eseguire dopo i 50 anni una valutazione chirurgico vascolare di screening considerando che la patologia cardiovascolare decorre spesso asintomatica per lunghi periodo di tempo.
  • Sono previste norme di preparazione? No

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